lunedì 23 novembre 2009

Vivere tra


Sfoglio tutte le riviste che trovo.
Ne compero un sacco.
Adoro andare in quei posti dove se ne trovano a decine: il parrucchiere, l'estetista, il dentista, il dottore, lo psicanalista.
Tutti posti dove si attende che qualcuno si prenda cura di te.
Mai che ci siano dei libri.
Riviste, anzi "Megazin" come dicono i nuovi direttori degli stessi.

Trovo buffissime le descrizioni dei contributors.
Si chiamano così quegli onesti lavoratori che un tempo si chiamavano: fotografo, giornalista, addetto stampa.
Nelle prima pagine ora ci sono le loro foto e poche righe di autodescrizione.
Biografie in 160 caratteri. Come un SMS.
Spesso sono più interessanti degli articoli stessi.
I contributors quando devono descrivere dove abitano...
non indicano mai un luogo.
Che so: Milano. Pavia. Cagliari.
No. MAI.
Un architetto del piffero vive tra Vicenza, Milano, Palermo e Pantelleria.
Altri tra Milano, Torino, Tel Aviv e il Monferrato.
E casualmente la didascalia riporta che costui che
vive appunto tra Tel Aviv e il Monferrato indossa un Moncler.
Così è sotteso che si compra un Moncler si può sentire "fico" anche se abita che so a Cormano e non a Tel Aviv.

Ho decine di amici che hanno belle case sparse per l'Italia.
Ma sono così eleganti e signori da sempre come il mio amico Carlo
che non li ho mai sentiti dire che vivono tra Milano, la Gallura, Camogli e Bormio.
E non c'entrano i soldi, c'entra l'intelligenza,
Abitano a Milano.
Al limite, ma solo se richiesto, aggiungono in Città Studi.

mercoledì 18 novembre 2009

imegin ol de pippò



A un certo punto i bambini diventano grandi.
Di botto.
Tac.
Erano lì a cantare “questa è la danza del serpente che viene giù dal monte” e tac passano a cantare “imegin ol de pi-ppòòòòò”.
Sì proprio Imagine di John Lennon.
L’hanno cantata alla marcia della pace e hanno continuato a cantarla a casa.
E’ una cosa così bella che non riesco neanche ad immaginarla.
Una fiumana di bambini delle scuole elementari che cantano
“imegin ol de pi-ppòòòò”.
La maestra ha tradotto il testo.
Devono impararla a memoria.
“Mamma sai… è bellissima. Ma tu la conosci?”
“E sì un po’ l’ho sentita qualche volta.. ma spiegami.. dimmi di cosa parla”
E li a raccontare.
E a fingere di non conoscere.
Voglio vederla, "sentirla" la magia di questa canzone
su questi tappetti nati nel 2000.
La canzone è stata scritta nel 1971.
Io avevo quattro anni e per me la musica era solo Lo Zecchino d’oro.
Chissà chi me ne ha parlato.
So solo che a un certo punto ho comperato l’LP.
Che dovrei avere ancora nella mia stanza di ragazza.
Ora trasformata in semi-stireria come dice Pier Vittorio Tondelli.

Quasi quasi non le dico che si pronuncia diversamente…
I miei genitori ascoltavano gli Intillimani.
Mi piaceva tantissimo El pueblo unido jamais sarà vencido
E io capivo e cantavo El pueblo unido camanserà l’ensido.
Ci sono voluti anni e una amica-sorella argentina per scoprire che la frase era un’altra.
Marilù, una delle mie “sorelle” adottate nel corso della vita…
Ne ha riso molto.
È convenuta anche lei che “camanserà l’ensido” è molto bello comunque.
E così mi pare “imegin ol de pi-pòòòòòòòò”.

PS E guardano questa foto ho realizzato che proprio da lì hanno iniziato a piacermi gli uomini altissimi e magrissimi. Proprio come il Santo.

venerdì 13 novembre 2009

Skunk Anansie - Because Of You (official video)

welcome back! Bello l'anello.

lunedì 2 novembre 2009

Le piacevano le boule




Le piacevono le boule.
Ha continuato a portarle fino alla fine.

Una regina.
Ciao Alda.

martedì 27 ottobre 2009

Mediterraneo - Il senso della vita

Una vita è troppo poco.
Se conti bene non sono neanche tanti giorni!

Una maratona si finisce correndo


Sono in due.
Non si conoscono.
Corrono insieme uno di fianco all'altro 42 km e 195 metri.
3 ore e 48 minuti.
Sincronizzano la falcata.
Un po' come fanno i bambini a volte con i genitori.
Sudano.
Contano i passi.
Guardano il cronometro
e memorizzano i parziali ad ogni kilometro.
In silenzio: si aiutano.
Mancano poche centinaia di metri al traguardo.
Piazza San Michele, Lucca.
Il posto più bello del mondo.
Non si sono mai visti.
Eppure è come se avessero siglato un patto.
Mancano poche decine di metri al traguardo
e incontrano altri due maratoneti che camminano.
Tutti storti. A pezzi.
Non ce n'è più di birra.
Il rischio è di entrare in città e di tagliare il traguardo camminando.
Uno dei due uomini, di quelli che corrono "insieme", si ferma per spingerli.
Fisicamente, non moralmente.
Si ferma proprio e li spinge.
E dice: Una maratona si finisce correndo.
L'altro a sua volta non si ferma proprio ma rallenta.
Aspetta il suo compagno di impresa.
Riprendono tutti e quattro: i due moribondi...
e loro due.
Sincronizzano di nuovo la falcata.
Tagliano il traguardo insieme.
Stesso identico tempo 3.48.59
Io amo la maratona per questo.
E il Santo che non è corso in avanti.
Bravo Mauro.
E bravo Giacomo che ti ha seguito in bicicletta.
Sieti grandi.
Anzi olimpici.

La vittoria è grande ma ancora di più lo è l'amicizia.
Emil Zatopec

mercoledì 21 ottobre 2009

Pane secco nelle budella


"Eccomi qua, dunque, ritto sulla soglia in maglietta e calzoncini, senza neanche una crosta di pane secco nelle budella, che guardo i fiori coperti di brina ai miei piedi. Credete forse che questo basti a farmi piangere? Niente affatto. Non mi metto certo a frignare perchè mi sembra di essere il primo uomo sulla terra".
La solitudine del maratoneta, Alan Sillitoe

I maratoneti non piangono.
Quello che gira per casa oggi sta facendo lo svuotamento glucido.
Domenica si corre...
ma quanti milioni di fiori coperti di brina hai dovuto vedere al Saini per arrivare qui?

martedì 20 ottobre 2009

Richiamo per arborelle


Idroscalo.
Gita scolastica.
I bambini imparano a pescare con i nonni.
Che bella cosa.
Invece di stare davanti alla televisione a rimbambire,
sia i bambini che i nonni,
eccoli lì all'idroscalo a pescare le alborelle.
Grande una scuola che ti porta ad imparare a pescare con un nonno...
a chi i nonni, oltre tutto, non li ha più
volati in cielo come arborelle.
Questo nonno deve essere un tipo speciale.
Quello che ha insegnato alla mia primogenita a pescare dico.
So che si chiama Luigi.
E' riuscito a farle prendere in mano i vermi.
Perché sai mamma erano tutti sterilizzati.
Un genio.
Pare che questo Luigi facesse un suono strano con i denti.
Tac tac tac.
Io subito ho detto, sarà stata la dentiera.
Povero, magari gli dava fastidio.
Il santo che vede la poesia ovunque ha invece detto...
ma no era un richiamo...
Un suono segreto per farle abboccare.

E questo post va nei TAG uomini che mi piacciono.
Nel senso sia del Luigi che del Santo

lunedì 3 agosto 2009

mercoledì 29 luglio 2009

Conversazioni sul treno.


Sul treno si sentono un sacco di conversazioni.
Succedono tante cose.
Le più noiose sono quelle di lavoro.
Le parole sono sempre le stesse:
Briefing. Ansia. Il cliente mi ha chiesto. I KPI...

Ma i pezzi più belli sono quelli delle storie d'amore.
Quello che non senti... lo aggiungi tu.

Conversazioni sul treno andando nel profondo nordest.

- Senti ma come facciamo? Allora parti? Niente messanger per un mese.
- Niente messanger.Niente sms.

- Neanche una mail?
- No le mail meglio di no.

_ Twitter? O almeno lo status su Facebook.. la casella A cosa stai pensando? Dico...
- Meglio di no.

- In fondo se ti colleghi a Facebook non fai niente di male...
non attiri l'attenzione. Così capisco cosa fai...
- Silenzio

- Dai scusa meglio Facebook che se ti mando un sms e lo guardi di soppiatto e succede un casino...
- Silenzio

- Ma pensi che ci sia un momento giusto per chiamarti?
- No non ci sarà momento giusto.

- Ah... va bbe'

- Ci sentiamo a settembre
- Quando riprende il lavoro

A settembre riprendono un sacco di cose.

Edwin Collins - A Girl Like You

E' vero c'erano gli anni '80. Ma anche gli anni '90...

martedì 28 luglio 2009

True Luxury

Stupenda!

Halo- Beyonce [NEW SONG 2oo8] Lyrics

I'm surrounded by your embrace
Baby I can see your halo
You know you're my saving grace

Credo fermamente nell'aura.
La mia.
E quella di chi mi vuole bene e mi protegge.
Altra donna speciale. Anche uqesta va nell'ipod delle vacanze

lunedì 27 luglio 2009

Viviana Bottaro 20-12-2003 - Chatan Yara no Kushanku

Nella lista.... Donne che nìmi piacciono.
E se l'osservazione è che forse ho modelli troppo aggressiva... la risposta è: sì. Never enough!

Skin - Purple

anche questa... da ascoltare "a cannone".
peccato non poter aver l'ipo mentre si fa karate!

Skin - Faithfulness

Anche lei nell'iPOD, playlist "La donna che vorrei essere..."
idem per la canzone della Winhouse

Amy Winehouse - Back to Black (Live Acoustic - SXSW)

Altra cosa da mettere in valigia.... nell'IPOD
Quanto mi piace questa ragazzaccia.
Anzi quest lady meravigliosa.

Cosa metto in valigia (1)


In valigia tutto Paul Auster... e un chipao.

A trovare tutto ciò che serviva a me ci misi meno di un'ora, dopo di che passammo il resto della giornata ad andare di negozio in negozio in cerca del miglior abito possibile per lei. Abito che trovammo soltanto al ritorno a Chinatown: un chipao in seta di uno splendente color indaco, ornato con ricami rossi e neri. Abbigliamento ideale per la Dama del Dragone, con uno spacco laterale e una superba fasciatura sulle anche e sul seno...Ogni volta che rimaneva troppo a lungo nell'armadio, inventavo una scusa per andare in un buon ristorante soltanto per il piacere di vederglielo addosso. Kitty reagiva sempre in maniera positiva ai miei pensieri osceni, per cui, una volta capita l'intensità del mio interesse per quel vestito, certe serate in cui non uscivamo prese a metterlo anche in casa, infilandolo in silenzio sul corpo nudo come preludio di seduzione". (Paul Auster, Moon Palace)

Si capisce

Ma perché le fanno sempre le stesse domande idiote?Io se incontrassi la Pellegrini le chiederei un sacco di cose...
chi la intervista non nuota.
Lo so.
Si capisce.
Non capisce cosa vuole dire fare i 400 sotto i 4 minuti.
Per esempio le chiederei:
ti piacel'odore del cloro?
A me sì un sacco.
Mai toglierselo del tutto qUando ci si fa la doccia..secondo me fa anche bene,
Vorrei sapere se hai delle paranoie sulla cuffia.
Che deve far male.
Eh sì la cuffia deve fare male.
Quante ne hai spaccate Fede?
E poi come ti tuffi in acqua?
Dal bordo?
Dal trampolino?
Dalla scaletta?
E poi i pensieri.
Io dal bordo a candela e con gli occhiali.
A non parliamo degli occhialini.
Qui si aprirebbe un dibattito di ore.
Cosa pensi mentre nuoti?
Non dico nelle gare.
Dico negli allenamenti.
Sono ore e ore. Giorni interi.
Devi pensare a qualche cosa.
E hai mai provato ad ascoltare l'ipod in acqua...? Io devo trovarne uno!
COnsigli?

La Fede ha 21 anni.
Io alla stessa età lottavo con l'esame di Filologia Romanza I con il professor Cesare Segre. Anche lì era un po' come fare i 400 sotto i quattro minuti.
Grande. Brava.

mercoledì 22 luglio 2009

President Barack Obama addresses the 2009 NAACP Convention

Solo qualche passo:

Putting away Xbox...grande!

We have to say to our children, Yes, if you're African American, the odds of growing up amid crime and gangs are higher. Yes, if you live in a poor neighborhood, you will face challenges that someone in a wealthy suburb does not. But that's not a reason to get bad grades, that's not a reason to cut class, that's not a reason to give up on your education and drop out of school. No one has written your destiny for you. Your destiny is in your hands - and don't you forget that.

To parents, we can't tell our kids to do well in school and fail to support them when they get home. For our kids to excel, we must accept our own responsibilities. That means putting away the Xbox and putting our kids to bed at a reasonable hour. It means attending those parent-teacher conferences, reading to our kids, and helping them with their homework.

(...)

It also means pushing our kids to set their sights higher. They might think they've got a pretty good jump shot or a pretty good flow, but our kids can't all aspire to be the next LeBron or Lil Wayne. I want them aspiring to be scientists and engineers, doctors and teachers, not just ballers and rappers. I want them aspiring to be a Supreme Court Justice. I want them aspiring to be President of the United States.

mercoledì 1 luglio 2009

giudizi universali - samuele bersani

Questa canzone è per questa mattina.
Per i miei amici che amo tantissimo.
COn loro è sempre tutto leggero.
No problem.
Tutto liscio, come questa canzone.
Come Mastroianni...

lunedì 22 giugno 2009

Hitotsu makoto no michi o mamoru koto

Ho imparato più cose in un dojo di karate in tre mesi che in tutti i libri che ho letto negli ultimi 42 anni.
Soprattutto cose importanti.
Sul coraggio. Sulla paura e sull’intensità.
E sulla verità.

Hitotsu makoto no michi o mamoru koto

giovedì 11 giugno 2009

Mantra di oggi


So che hai già avuto a che fare con questo tipo di alieni in passato.
Già.
E come hai risolto?
Sono morta.
Alien 4

martedì 9 giugno 2009

Incompatibilidade de Gênios 02

A un certo punto il mio Blackberry mi ha avvisato che ascoltare la musica alta è pericoloso...
Caetano Veloso in loop! E soprattutto questa misteriosissima canzone...meravigliosa. Ok Dario, amico querido, mettere i video è come scrivere grosso nei temi... ma è bello condividere la musica che ti sta accompagnando.

lunedì 8 giugno 2009

il mantra dei prossimi tre mesi


"Chi sa solo di calcio non sa niente di calcio".
Una filosofia di vita.
Da applicare a ogni lavoro.
Chi sa solo di gioielli non sa niente di gioielli...
grazie José Mourinho.
Mister di nome e di fatto.

E comunque questo anello prima o poi me lo compro.

mercoledì 27 maggio 2009

Comple-blog


Comple-blog!
Un anno...
qui l'anno sabbatico è finito.
O chiudo il blog o trovo una nuova intestazione.
Tipo: ringrazio la mia mamma che mi ha fatto così funky!

PS La torta è meravigliosa! La voglio al prossimo compleanno!
Immagine dal sito http://www.ohmybag.it/wp-content/uploads/2006/11/gucci-torta.jpg

venerdì 22 maggio 2009

Si Può Fare

All'ennesima richiesta delirante del Cliente....
ho inviato una mail con questo video!

Fabri Fibra - Applausi Per Fibra

Lo so che è incredibile ma ultimamente riesco a scrivere solo ascoltando a palla rap. Applausi per Fibra.

tiffany

Caffe' brioche... e guardare gioielli,
Se non tutto il meglio della vita... poco ci manca.

venerdì 15 maggio 2009

Basement Jaxx Feat. Lisa Kekaula - Good Luck

Certe settimane hanno una bella energia.
Se rinasco voglio rincarnarmi in questa cantante.
Avere una voce così.
Voglio essere una black woman.
Voglio avere dei capelli indomabili.
Come il mio spirito.

lunedì 11 maggio 2009

Opere d'arte.


L'amicizia è un'opera d'arte?
E' un'opera.
Faticosissima.

Glielo dico o non glielo dico?
Perché me lo hai detto?
Non dovevi dirmelo. Che amica sei?


Forse è l'unico spazio veramente di autonomia.
Io vorrei che fosse il luogo in cui...
non aver paura di dire frasi nuove.
Nuovi punti di vista.
Il luogo in cui non ripetere i "pensieri comuni"
sulla vita e sulle persona.

Comunque le mie amiche, che sono un'opera d'arte,
mi hanno regalato un'opera d'arte!

giovedì 7 maggio 2009

Ho bisogno di te - Vasco

ecco.

learn disco

Meraviglia: Il paradiso secondo me.
Per lo meno quello dove c'è mio padre.
E' così ne sono sicura.
Voglio che sia così.
Una lezione perenne di disco.
Ti vedo.

lunedì 4 maggio 2009

Blackberry addiction.


I miei più cari amici,
tranne 5 persone,
non c'erano al mio matrimonio.
Non li conoscevo ancora.
Mi risposerei per avere una torta nuziale così.
E loro comunque mi vorrebbero bene lo stesso.
E' questo il bello.

mercoledì 29 aprile 2009

In silenzio.


Talvolta il mio lavoro mi offre delle
opportunità interessanti.
E ho il raro privilegio di sentirmi, ultimamente,
nel posto giusto al momento giusto.

Ieri ero a un convegno.
Si è parlato di mercati.
Di futuro, di merce.

Però a volte dietro la merce c'è un pensiero.
Si parlava di cosmetici.
Packaging.
E comunque tra mass market, market share,
numeri, lavoro, noia...
a un certo punto ha parlato il designer.

Cioè la persona che ha disegnato il rimmel, la terra,
gli ombretti che comprerò domani.

E ha detto che è partito dalle mani delle
donne.

Ha cominciato a disegnare pensando a come
le donne accarezzano i cosmetici.

Silenzio in sala.

Le donne quando si truccano stanno in silenzio.
E' partito dal silenzio.
E a cercato di disegnarlo.

Ha detto che è l'unico momento in cui una
donna sta in silenzio è quando si trucca.
Non risponde al telefono.
Non risponde ai figli se le chiedono qualche cosa.

Sospiro.
Come è vero.
E come è bello.
Un gesto che le donne compiono da secoli.
In silenzio.

lunedì 27 aprile 2009

Love Comes First by Erica Jong

Love comes first!

my holy bible


Ancora Erica Jong, la Bibbia per tutto il 2009:

1) Eliminare i sensi di colpa;
2) non fare della sofferenza un culto;
3) vivere nel presente (o almeno nell'immediato futuro);
4) fare sempre le cose di cui si ha più paura
(il coraggio s'impara a gustare col tempo);
5) fidarsi della gioia;
6) se il malocchio ti fissa, guardare da un'altra parte,
7) prepararsi ad avere 87 anni.

Da Erica Jong, Come salvarsi la Vita, Bompiani, 1977

e io aggiungo
8) e nel dubbio comperarsi un paio di scarpe dal prezzo spropositato!

Come quelle che ho comperato sabato!!!

domenica 26 aprile 2009

Paura di volare


Leggo Erica Jong.
Questa donna mi fa battere il cuore.
Per molti motivi.
Per quello che scrive e per il ibro in sé.
E' l'edizione orginale che mi ha presato lamarti.
Era della sua mamma.
Doppio onore.
E qui le parolacce affiorano perché la vita è ingiusta.
Spesso.
In questo caso particolarmente.
Comunque si tratta di donne. Di madri e di figlie.
Si parla di sesso, tanto.
Strano che le mie eroine di Sex and the City non parlino
mai della Jong.

Anche per caso... mi aspettavo da Kerry un "Paura di volare" sul comodino.
La rivolzione non si fa solo con le Manolo Blanik.
O meglio con la possibilità economica di comperarsele da sole.

Erica Jong, diolabendica, scrive:

La lbertà è piena di paura.
Ma la paura non è la cosa peggiore che dobbiamo affrontare.
La peggiore è la paralisi.

Un abbraccio a tutte le donne che non hanno paura di volare.
E a Carla che ha sottolineato queste parole con la matita.

venerdì 24 aprile 2009

Panda Panda Panda Panda Panda 500.


In stazione succedono sempre un sacco di cose.
Oltre occhidighiaccio a rendere surreale il momento
è stato un treno anzi una bisarca (come mi ha detto il Santo)
di macchine della FIAT. Saranno state almeno 300.

Ero nel cuore del Nordest.
Ma da dove arrivavano centinaia e centinaia di Panda e 500?
Il Santo dice dalla Serbia.
Primo: come fa a sapere tutte queste cose?
Secondo: e come fa a sapere che si chiama bisarca? Mistero.

Erano lì tutte belle nuove e pulite.
Da scartare come delle caramelle.
All'inizio avevano una certa simmetria.

Panda Panda Panda Panda Panda 500.
Panda Panda Panda Panda Panda 500.
Panda Panda Panda Panda Panda 500.
Panda Panda Panda Panda Panda 500.

Un operaio serbo col senso della simmetria
le aveva ordinate anche per colore...
poi tutto si è un po' confuso.
Forse era stanco anche lui come me a quell'ora.
Comunque le 500 erano sempre le ulitme della fila.
Rosse come dei confetti di laurea.
Rosso amore.

Un treno infinito di macchine.
A un certo punto mi è venuta voglia
di attraversare i binari
di infilarmi in una 500 rossa
e vedere in che vita capitavo.

Roberto Vecchioni - Luci a San Siro

Proprio per sentirla tutta...

Tempo di delivery


Stazione ore 19.10
Il treno è in ritardo.
E' tutto in ritardo.
Il dilemma del consulente aziendale.
Deadline, delivery, metaprogetti.
Mi mandi una mail.
Questo l'ho bisogno in tempo zero.
Mi aspetto un report delle decisioni
di oggi per domani mattina.

Mentre raccolgo le idee di fianco a me un ragazzo.
Forse 16-17 anni.
Belloccio, credo.
Siamo di fianco.
Le nostre borse si guardano.
E si sa le borse sono la proezione di quello che vorremmo essere.
O meglio di quello che vorremmo che gli altri pensassero di noi.

Io una borsa costosa.
Anzi molto costosa.
Troppo costosa.
Lui una cartella da 30 euro massimo.
Di stoffa.
Qualche firma e la scritta
Ciao bellissimo. Ti amo occhi di ghiaccio.
Qualche pallino sopra le i...

Ecco lì mi sono sentita veramente in ritardo.
Qualcosa come 20 anni.
Mi sono sentita come Vecchioni:


Milano mia portami via, fa tanto freddo,
ho schifo e non ne posso più,
facciamo un cambio prenditi pure
quel po' di soldi quel po' di celebrità
ma dammi indietro la mia seicento,

i miei vent'anni e una ragazza che tu sai
Milano scusa stavo scherzando,
luci a San Siro non ne accenderanno più.

Pane e Tulipani - Le cose belle sono LENTE...

A sigillo di una settimana frenetica a 300 km all'ora.
Le cose belle sono lente.
Io me sento male a far aspettare le gente, dice la meravigliosa Miglietta.
Anche io mi sento male a far aspettare la gente.

martedì 21 aprile 2009

Victoire de Castellane

Japanese toys are very inspiring... io l'ho sempre detto!

Victoire De Castellane

Every girl want the "ciannel look" meraviglioso.
Attualmente è la donna che invidio di più al mondo...
è la creatrice dei gioielli di Dior.
E' un'artista vera. Il mio regno per i suoi anelli a forma di piante carnivore!!!

sabato 11 aprile 2009

Tacco dieci,


Mi è sempre piaciuto osservare quello che la gente compra.
Leggo da qualche parte che nei momenti di crisi la gente è attirata dal profumo alla vaniglia e che e donne si mettono le scarpe con i tacchi alti...
pare che ci sia proprio un algoritmo.
Consumi che calano, tacchi che si alzano.
Studiare quello che alcuni studiosi "studiano" per farci comperare di più
mi piace.
Mi rende immune?
Illusione.
Gli scontrini degli acquisti del mio sabato pomeriggio
(che sono la panacea, il balsamo per ogni dispiacere)
dicono: scarpe fetisch nere tacco 10 e crema contorni occhi delle terme di Ischia.
Adesso vado a controllare se c'è la vaniglia.

martedì 7 aprile 2009

Ho fatto un milione di click


Sono ancora al lavoro.
Qui tutto intorno è molto buio e fa anche un po’ paura.
Sono quasi le 9.
E’ aperto il terrazzo ed entra il profumo del gelsomino.
Della primavera.
Milioni di click oggi... sul mio computer.
Forse anche un miliardo...
in equilibrio come la zizì di Bruno Munari.

martedì 31 marzo 2009

Non mi pento di niente- poesia di Gioconda Belli

Questo è per Martina deM.
Che ha avuto coraggio e che impasta la creta e me la regala.
Ricordati di ululare spesso come tutte le donne che corrono con i lupi.

Pazzi accessori per la mia bicicletta

Foto tratta da http://sempreinbici.blogspot.com/

Cito da Wikipedia.
La madeleine o petite madeleine è un dolce tipico del comune di Commercy, nel nord-est della Francia, e in seguito di tutta la nazione in genere.

Fuori dal territorio francese, sono forse più famose per l'associazione con l'opera di Marcel Proust Alla ricerca del tempo perduto (À la recherche du temps perdu), nella quale il narratore mangia una madeleine e questa risveglia in lui dei ricordi della sua infanzia.


Le madeleine non le fanno venire solo i sapori... a volte anche i rumori.

Pomeriggio.
Ritiro delle bambine a un laboratorio dal titolo:
Pazzi accessori per la tua bicicletta.
(Chi ha deciso il titolo è un genio).

Ritiro un numero imprecisato di bambine, le mie più altre.
Continuo, zoppicando, il progetto della Banca del tempo.

Da lontano lo sento.
E subito pomeriggio assolato a fare niente.
A girare in bici nel cortile.
E' un rumore unico.
La cartolina piegata nei raggi della bicicletta.
TATATATATATATA
Noi usavamo le cartoline.
Baci da Rimini e una molletta del bucato.
Ora, al laboratorio, hanno costruito un più moderno cartoncino
legato alle forcelle delle ruote con una fascetta.
tattatatatata
Il rumore è uguale.
Bellissimo.
Proust aveva i biscotti...
io pazzi accessori per la bicletta.
Poesia! Poesia!

Mulatu Astatke - Yegelle Tezeta

Certi giorni... sono così.
Soffici come questa musica.
Sembra tutto possibile.
E come sottofondo c'è la musica di Mulatu Astatke.

giovedì 26 marzo 2009

Io mi indigno


L'intuizione di ieri si sta rivelando giusta!
Abbandonare il BLOG come "Oggetto" personale
e aprirlo alla mia "banda"!

Oggi ricevo e pubblico un mail della mia amica
Carolina:

SCRIVI VERGOGNA SUL TUO BLOG..
VERGOGNA PERCHE' IL CORRIERE DELLA SERA
NON HA PARLATO DI ROBERTO SAVIANO CHE IERI SERA
HA DISTRUTTO LA COSCIENZA DI TUTTI..
OGGI NESSUN TITOLO NESSUN EDITORIALE..

E' così i miei amici sono tutti stupendi.
Si indignano un sacco.
E' per questo che li amo!

Vedi Carol....adesso ti do la password del blog
così scrivi direttamente e chiamiamo il blog
La mia banda suona il rock!

mercoledì 25 marzo 2009

Io gli farei una statua in ogni città...


Foto da FLICKR,Inserito il 13 novembre 2007 da scre(A)nzatopo


Ci sono 18 miliardi di motivi che mi rendono felice.
I miei amici sono uno di questi 18 miliardi.
Uno in particolare è Dario che ha risposto per primo all'appello.
Gli facevo il filo da un anno, davanti alla scuola.
Lo vedevo tutte la mattine con la figlia, davanti alla scuola.
In bicicletta!
O seduto sui gradini della scuola.
Abbracciato alla figlia.
E pensavo... sarà vedovo? Divorziato?
Invece no, per fortuna!
Ma chissà perché quando si vede un papy affettuoso
chissà perché noi donne pensiamo sempre a un dramma!

Avevo deciso! Dovevamo diventare amici.
Per un anno mi passava di fianco senza salutarmi.
Poi piano piano.... complici i compleanni, le feste della scuola ecc
e il fatto che ho pazienza: te gho preso!!!
Come dice il Santo.

Grazie per avermi regalato questo scritto.
Scritto con il cuore e con la testa.
Il prossimo passo è abbandonare la paternità di questo blog,
dare la password a tutti i miei amici e fare un BLOG comune.
Anzi comunista! Condiviso.
Tanto l'anno sabbatico è finito e dovrò dare una svolta nuova
a questo blog!


Il mio sogno comincia la mattina presto.
L’ora in cui streghe e folletti sono appena andati a dormire: l’ora più strabiliante per sognare.
Tra letti per aria, tazze da lavare e improbabili slalom bagno-cucina-camera per recuperare i ritardi cronici.
Mi metto in moto in mezzo a smorfie, sorrisi, mezze parole che scandiscono il tempo dei preparativi di ogni giorno.
Le solite mattine, i soliti orari, le solite dimenticanze e i soliti gesti.
Eppure, ogni volta….magia dappertutto!
Martina ha occhi talmente grandi e belli che quando ci cado dentro mi si ferma il respiro dall’emozione.
Poi, con quella sua aria apparentemente imperturbabile, le scappa un sorriso e mi sferra il colpo di grazia.
Catturato, per sempre, fino all’ultimo dei miei giorni.
Nel frattempo salutiamo il primo turno che esce di casa.
Anita ha ricevuto in dono dalla vita uno sguardo magnifico: dolce come un promessa e tagliente come una minaccia.
Ha sfumature di un campo di grano, la mattina.
Ma se gli occhi assumono il colore del mare in tempesta ho imparato a cambiare rapidamente fuso orario.
Temerario sì, ma non suicida.
Così, vago incantato tra sguardi, sorrisi, voci che si accordano come strumenti, tra piccoli e grandi nervosismi del mattino.
Silvia ci saluta e ci ordina il buongiorno.
Meglio non disobbedire.
Ora tocca a noi.
Con Martina salto in bicicletta e ci infiliamo nella spumeggiante corrente del fiume.
Ciao fiume, ciao vita, ciao umanità pulsante, in costante e sconvolgente attività!
Le regole familiari che normano l’uso della bicicletta la mattina sono note già dai tempi della scuola materna di Anita.
Solo due cose possono fermarci: la pioggia forte e, soprattutto, la tristezza.
Perché per pedalare ci vuole cuore.
Arriviamo a scuola Romagna, bellissima: luogo di sana crescita per generazioni di bambini.
Controllo che Martina entri illesa, ovvero superando il muretto di maschi che prendono a testate il portone per entrare prima.
Vai a capire.
E poi via, in mezzo al traffico.
Ipod e bicicletta.
La musica da pedalata cambia con l’umore della giornata: difficile fare previsioni.
A volte, se non metto i Rage non riesco a muovere la bicicletta sull’asfalto neppure di un metro.
Altre volte, invece, cerco l’abbraccio di qualche bella voce femminile.
La bicicletta, mio dio!
Due pedali, un manubrio, due ruote, un sellino e ti senti in paradiso.
Il ciclo assaltatore urbano che è in me trionfa sulle macchine pateticamente in coda.
Pedalo, canto a squarciagola, saluto gli estranei che mi osservano dubbiosi, faccio le gare con il tram.
Qualche volta vinco.
Io a quello lì che ha inventato la bicicletta gli farei una statua in ogni città.
Mamma mia.
Ha donato felicità al mondo intero in cambio di un minimo sforzo muscolare.
Per non dire dello stato di grazia del ciclista.
Quella cosa che ti prende all’improvviso, ti spinge da dietro, ti solleva da sotto.
Vuoi sapere la ragione per cui pedaliamo come pazzi con sorrisi a metà tra l’ebete e il soddisfatto?
Perché i ciclisti, qualche volta, volano.
Giuro.
L’entrata in bici nel cortile dell’ufficio è una scommessa ogni mattina.
C’è la sbarra…non so se mi spiego.
Il custode fa di tutto per alzarmela in tempo e ogni volta mi dice che è l’ultima.
Funziona così.
Arrivo sparato, affronto la curva a velocità impossibile e la sbarra si solleva comprensiva davanti al mio naso, con tempismo perfetto.
Saluto il custode con un cenno e prego in silenzio il mio ringraziamento.
Tanto lo so che prima o poi succederà.
Lui verrà distratto da una telefonata, da un riflesso sul vetro, dal sole, da un ricordo, chissà, io non riuscirò a fermarmi in tempo e la sbarra mi finirà sui denti.
Poco male, scommetto che si farà più male la sbarra.
In ufficio, più che altro mi sforzo di non ridere tutto il tempo, francamente non capisco come riescano a fare finta di crederci.
Hai presente quando Truman scappa con la barca a vela e dopo una lunga navigazione infilza, rompendolo, il fondale di cartapesta dell’orizzonte?
Ecco, una roba del genere.
Qui è tutto finto.
Meno male che ci sono le persone.
Yeeeeahhhh!
La vita di relazione è tutto.
Così tra una risata, uno scherzo, una confidenza, una chiacchiera, una discussione, la giornata offre scambi di ogni tipo.
Però per salvare le apparenze, diciamo anche che faccio cose, vedo gente e bon.
Ciao raghi, bella lì, cissi domani.
Il ritorno a casa è poesia allo stato puro.
Può capitarmi di fermarmi a scattare qualche foto al tramonto, ad un graffito su un muro, un riflesso, un lampione nella nebbia, due innamorati su una panchina.
Intanto, stesse persone in macchina, stesse facce spente, stesse code, stessi semafori rossi.
Io invece scoppio di energia, tiè!
L’effervescenza di Shakira nelle orecchie mi fa anche dimenare il bacino mentre pedalo e la bicicletta asseconda il movimento: un miracolo che non mi investano.
Un miracolo che non mi rinchiudano.
La cena è la meraviglia in terra della mia famiglia.
Nella mia personale top ten delle ragioni per cui vale la pena vivere.
Tutti parlano di tutto, contemporaneamente.
In alcuni casi, respirare può diventare un optional.
Racconti di scuola, di ufficio, di amicizie, di interrogazioni di matematica, di pensieri pensati camminando, studiando, parlando, di inviti, di scherzi, di programmi per il fine settimana.
Il mio adorato suk.
Tutti vendono, comprano, barattano, offrono, prendono, mostrano, scambiano, in armonia irripetibile e perfetta.
Tutti sorprendono tutti.
A prima vista sembra soltanto una somma incomprensibile di voci e di racconti.
Una gioiosa baraonda.
Ma a saperci guardare dentro, si comprende lo spartito.
Si scopre il ritmo, la dinamica, i passi.
Perchè questa comunicazione è fatta di una danza rapida di rara leggerezza.
Tutti ascoltano tutti mentre tutti parlano di tutto.
Madò!
Al termine di alcune cene particolarmente ricche di scambi osservo la cucina svuotarsi e mi dedico a guardare la mia famiglia che si sparpaglia per le stanze.
E’ un momento che ho imparato ad assaporare.
Quando sono in quello stato d’animo vorrei essere capace di esprimere quanto lo stupore accompagni la mia vita.
Capisco in un solo istante tutto l’amore che riempie questa nostra casa, le nostre vite, i nostri legami, il tempo delle nostre giornate e dei nostri sentimenti.
E sento che ne sono pieno da scoppiare.
E’ un’emozione intensa, tanto bella da fare quasi male.
Gli antichi greci scrivevano che in momenti di particolare e pungente consapevolezza si avverte chiaramente la presenza di un dio.
Ora so cosa intendevano.

Luisella,
l’avrai capito, ormai.
Questo non è il sogno di qualcosa che vorrei.
A guardare bene, quello che ho mi fa già sognare tutto il giorno.
Dario.

lunedì 23 marzo 2009

Sogno.


Trascuro il blog.
Trascuro tutto.
I miei amici più cari: e il blog?
Dario, mi ha pure detto: E basta con questi video di youtube!
Non vale!
E' come fare un tema e scrivere grande.
AH! Non me lo dovevi dire!
Io adoro i miei amici perché non me ne fanno passare una.

Però oggi recupero.
Condivido un sogno.
Ormai non si condividono più i sogni.
Si condividono:
- compilation per l'IPOD,
- itinerari
- ristoranti
soprattutto ristoranti a Milano...
ma alla fine io non so quali siano i sogni dei miei più cari amici.

Li obbligherò tutti a descrivermeli.
Intendo i sogni quasi realizzabili...
quelli che fai prima di addormentarti.
Non quelli tipo Vincere all'Enalotto, veder il mondo senza guerra ecc.
i sogni che si potrebbero anche realizzare con una botta di fortuna.

Allora io vorrei essere a Okinawa.
Su questa spiaggia.
Con il Santo e le mie figlie.
E i miei più cari amici.
E fare un Heian Shodan perfetto con la mia primogenita in perfetta armonia.
Mani e piedi come spade.
Una di fianco all'altra per ore.
E guardare tutti insieme il tramonto.
E poi mangiare sushi.
Parlare con un pescatore centenario dell'isola.
E farci una foto con l'autoscatto.

venerdì 6 marzo 2009

Rock el Casbah


Musica rai 3.
La sensazione è uguale a quella dei nostri padri, forse.
Quando sentivano il rock and roll negli anni 50-60
e non capivano il significato delle parole.
Ora che l'inglese è liofilizzato
e fa parte della vita di ognuno di noi,
forse solo la musica "araba" ha la stessa
potenza dell'inglese degli anni '60.
La stessa potenza e lo stesso "mistero".
Mi manda fuori di testa questa cosa che non capisco cosa significhino le parole.

Però ogni c'è la rete e Youtube!
Sotto ogni video di Rachid Taha ci sono persone
di tutto il mondo che commentano le canzoni.
Alcuni traducono. Altri commentano e si incazzano.
In questo periodo nessuno si arrabbia più per niente,
anche l'onda, il movimento anti-gelmini per semplificare,
è sparito.
Desaparecido.
Cioè fatto fuori direi, nel senso argentino del termine.
La gente oggi si arrabbia solo in rete e particolarmente su youtube.

Da pensare.

giovedì 5 marzo 2009

rachid taha,faudel,khaled..abdel kader

Oltre a leggere Guerra e Pace voglio diventare il massimo esperto mondiale di musica "rai"... e lo che ci vorrebbe la dieresi sulla a ma non la trovo sulla tastiera!

Rachid Taha - Rock El Casbah

Rachid Taha: adoro questo uomo!
Questa canzone!
E i Clash ovvio!
Quesa canzone è la suoneia del mio telefono.
Sempre più schiava di youtube!

Guerra e Pace. Soprattutto guerra.


Ho comperato Guerra e Pace.
Sono 1870 pagine.
In questo periodo di lavoro matto e disperatissimo non riesco a leggerne più di 4 pagine a sera.
Continuando così finisco tra un anno e tre mesi 1870/4=467,5.

Sono tempi convulsi.
Isterici.
Chi ha un bel lavoro, come me.
Lavora tantissimo. Ma proprio tanto.
Chi non ha un lavoro.
Anche normale.
Non bello.
E' disperato.

Tutti hanno paura.
Di fare un mutuo, di comperare una macchina...
mai visto tante macchine ammaccate in giro.

Mi fa paura anche prendere un impegno con Guerra e Pace.
Come un soldato leggerò 4 pagine al giorno.
Per un anno e mezzo.
Anche le parti storiche!
Il Santo questa mattina mi ha confessato.
Io l'ho letto tutto.
Ma proprio tutto.
Conoscevo "ragazze" (??!!!)
che leggevano solo la parte di "amore"
e saltavano quella storica.

Ma chi frequentavi??!!!

domenica 22 febbraio 2009

Luca Valdesi Heian Shodan

Youtube: la salvezza, l'ancora per ogni problema!
ore 8.30 del mattino.
La figlia n.1 panica per la gara di karate.
Dai coraggio,
E' normale dimenticare tutto.
Pianti.
Ma non mi ricordo proprio!!!
E come mamma 2.0 guardo su youube
E su youtube c'è il kata!
Attraversiamo la Brianza più sereni.
Heian shodan!

martedì 17 febbraio 2009

Händel: Io t'abbraccio (Rodelinda) - Rial, Jaroussky

La musica più bella dei titoli di coda di un film... quando tutti stanno fermi immobili sulle poltrone di velluto del cinema. Il film è Così fan tutti della Joui.
Film e Colonna sonora da vedere e ascoltare nei momenti di depressione.

Mi sono illuminata di meno


Grazie anche al contributo della mia meravigliosa famiglia
e di tutti gli amici che ho triturato con comunicati stampa
e sms minacciosi alle ore 18 (Stai illuminando di meno???),
il 13 febbraio sono stati risparmiati 500 MW.

Incrementate però le vendite dei lumini dell'IKEA!
Noi ne abbiamo consumati tanti... con cena a lume di candela!
E quasi crisi di pianto di una delle figlie che "senzapensarci" appunto, ha acceso la luce della sua cameretta per 3 secondi ;-)

Ecco il comunicato ANSA.

M’ILLUMINO DI MENO, RISPARMIATI 500 MW, COME 8 MLN LAMPADINE
(ANSA) - ROMA, 13 FEB - Dalla Costiera amalfitana a San
Pietro a Roma, passando per Westminster a Londra fino alla Cabot
Tower dell’isola di Terranova. Il buio e’ sceso all’unisono in
migliaia di comuni italiani e decine di citta’ nel mondo, in
occasione della quinta campagna internazionale all’insegna del
risparmio energetico ‘M’illumino di meno’, lanciata dalla
trasmissione radiofonica Caterpillar di Radiodue.
Il black out volontario, alla vigilia del compleanno del
protocollo di Kyoto che si festeggia lunedi’, vuole dare un
segnale concreto per fermare la febbre del Pianeta causata dai
mutamenti climatici.
Contando solo l’Italia, Terna alle 18 ha registrato un taglio
di 500 MW, pari ad un consumo di 8 milioni di lampadine, mentre
l’anno scorso la riduzione era stata di 400 MW. A girare
l’interruttore per alcuni minuti sono stati monumenti, piazze,
palazzi: Colosseo, Pantheon, Fontana di Trevi, le facciate del
Quirinale, del Senato e della Camera, del ministero
dell’Ambiente, dello Sviluppo economico, della Giustizia e della
Farnesina, oltre a basilica di Superga e Mole Antonelliana a
Torino, piazza San Marco a Venezia, Palazzo Vecchio a Firenze,
il Maschio Angioino a Napoli, piazza Maggiore a Bologna, il
Duomo e piazza della Scala a Milano, il castello del
Buonconsiglio a Trento.
Per la prima volta si e’ spenta la cupola di San Pietro,
insieme alla Basilica di Assisi e a quella di Loreto. Oltre a
tutte le ambasciate italiane all’estero, il black out volontario
ha interessato anche le sedi del parlamento europeo a Bruxelles
e a Strasburgo, Westminster a Londra, e le sedi del Parlamento
in Grecia, Bulgaria, Slovenia e Lituania. Dalla Costa azzurra
con Mougins (paese sopra Cannes) e le piazze delle cittadine
della Provenza in Francia, fino alle strade di Sidone in Libano,
il tam tam energetico e’ arrivato in Grecia, Spagna, Germania,
Romania, Lettonia, ma anche a Malta e Cipro.
Iniziative a tappeto hanno percorso l’Italia, con oltre 1.000
comuni partecipanti alla campagna, ciascuno a modo suo, senza
dimenticare i singoli cittadini. C’e’ chi ne ha approfittato per
osservare le stelle con Unione astrofili italiani e Veneto
stellato, oppure ha mangiato nei tanti ristoranti con menu ‘a
risparmio energetico’, a lume di candela.
Decisamente ”aerea” l’iniziativa di Aosta, con la partenza
di una mongolfiera: il suo bruciatore ha illuminato la piazza e
il comune rimasti al buio. A Verona intanto, i ”ciclisti”
della Federazione italiana amici della bicicletta (Fiab), hanno
pedalato con la luce delle dinamo 220 volte (come 220 Volt)
intorno all’Arena spenta. E a Genova, di fronte al Palazzo
Ducale al buio, l’associazione ‘In forma di luce’ ha invitato i
cittadini a formare un’enorme lampadina con 1.000 bicchieri di
plastica biodegradabile in cui galleggiavano cubetti al Led.
Significative le adesioni delle scuole, come quelle di
Alghero, riunite a leggere favole nell’Auditorium a luce di
candela, oppure in Costiera amalfitana, con circa 500 istituti
riuniti a Scala, nel borgo piu’ antico. ‘M’illumino di meno’
quest’anno ha avuto tra i suoi partecipanti anche le carceri di
Secondigliano (Napoli) e Bollate (Milano). Il sacro si e’ unito
al profano: mentre si sono confermate numerose le parrocchie,
con l’adesione tra l’altro della Conferenza episcopale italiana,
per la prima volta ha partecipato anche il Casino’ di Sanremo.
Tra le novita’ di quest’anno, le adesioni di numerose aziende
italiane e internazionali (come la sponsor Eni, e poi Vodafone,
Coop, Ibm, Ikea Milano, Epson Italia, Mc Donald’s, gli Accor
Hotel), ma anche musei, societa’ sportive, associazioni e
sindacati (da Anci e Agesci a Legambiente, Lipu, Lav e Wwf
Italia, e poi Federparchi, Cgil, Cisl e Uil, da Coldiretti e Cia
a Slowfood), universita’, commercianti e artigiani. E non sono
mancate adesioni dai gruppi politici, dal Pd all’Idv. (ANSA).

Revolutionary road


Strano.
E' tutto molto strano.
Ho letto Revolutionary Road di Richard Yates di corsa perché volevo finirlo prima di vedere il film.
Sono un asino!
Il libro non lo conoscevo. Grave.
E ho fatto proprio come quelli che guardavano il MaurizioCostanzosciò
e il giorno dopo andavano a chiedere il libro in libreria...
Come li biasimavo. E adesso? TAC! uguale anche io.
Che vergogna!
Per fortuna che i geni della minumfax che lo hanno ripubblicato hanno messo una sobria fascetta con le facce di Di Caprio e la Winslet che si può buttare via.
Opsss. In pattumiera.

Il libro è straordinario. Bello anche il film.
Triste.
Spietato.
Un marito che "guarda" la moglie che parla.
ne viviseziona i pensieri... le debolezze.
Un triste e banale menage borghese.
Una casa col giardino.
I bambini che giocano sul prato.
L'unico che sembra vedere le cose per quello che sono è uno schizofrenico.
in libera uscita dal manicomio...che ha subito molti elettroshock.
Geniale.
E bravissimo anche l'attore.

Che triste leggere di americani che volevano ardentemente vivere in Europa.
L'Europa siamo noi. Ok. Era negli anni '50.
Ma poteva essere '60 '70 '80 '90 2000.
Non c'è accenno a politica, a Maccartismo.
Il libro è ambientato in una bolla fuori dal tempo.
In una strada come quella delle Desperate Housewife.
Belle case. Bel giardino. Tanta ipocrisia.

Non ho ancora capito:
Mi ha devastato la storia di questo matrimonio che è il più triste e il più isterico del mondo?
O il fatto che adesso siamo noi, o meglio sono io a guardare l'America come il luogo in cui ora si "vive veramente".

lunedì 9 febbraio 2009

Spring is coming


Come i vecchi parlo solo del tempo ultimamente.
Ieri le figlie volevano contemporaneamente
andare in bicicletta, in monopattino e in skateboard.
Oggi mi sento così anch'io.
C'è il sole e ho voglia di andare contemporaneamente
in bicicletta, in monopattino e in skateboard,
addiritura anche in moto.
Spring is coming... vediamo se ricevo un regalo per San Valentino!
Lo voglio. Il giorno giusto però: né un giorno prima né uno dopo.

giovedì 29 gennaio 2009

M'illumino di meno


Impegno o dismpegno?
Non si può tutte e due?
Tra un video sul trucco (meraviglioso!) e un video contro la Gelmini.

Così non piaccio a nessuna delle due categorie.
Troppo frivola per essere impegnata.
Troppo impegnata per essere ammessa alla categoria
delle frivole-totali e leggere come una piuma.

Cercando quindi una strada che contempli una manifestazione, un corteo,
con il rossetto: ecco qui un bella iniziativa sul risparmio energetico.

Il 13 febbraio, che per me è il giorno prima di San Valentino, luci e dispositivi elettrici spenti dopo le 18.

L'iniziativa è di Caterpillar, trasmissione di Rai2. Si tratta di una giornata di mobilitazione internazionale in nome del risparmio energetico.

Ci sono state già 5 edizioni e nelle precedenti edizioni M’illumino di meno ha contagiato milioni di persone impegnate in buone pratiche ambientali. Semplici cittadini, scuole, aziende, musei, gruppi multinazionali, società sportive, istituzioni, associazioni di volontariato, università.

Lo scorso anno il “silenzio energetico” ha coinvolto: Colosseo, il Pantheon, il Duomo la Fontana di Trevi, il Palazzo del Quirinale ecc.,
Nel mio piccolo parteciperò e convincerò tutti i miei amici a fare altrettanto:!

Cena a lume di candela...
niente TV
lume di candela anche per leggere i libri di Bianca Pittzorno prima della nanna.

lunedì 26 gennaio 2009

Clinique Makeup Masterclass: Creating the flawless base

Se rinasco faccio la truccatrice... la rete è meravigliosa.
C'è tutto e il contrario di tutto. In pochi click soddisfa le mie ossessioni del momento: il make-up, l'inglese e Obama!

mercoledì 21 gennaio 2009

Giuramento Obama

Che fortuna aver vissuto questo momento meraviglioso! Non posso credere che sia successo veramente. God bless you, Barack!

venerdì 16 gennaio 2009

Letters

Steve Jobs e Barack Obama.
Forse i due uomini di cui si è parlato di più nel 2008.
I più "googlea-ti", i più studiati, i più fotografati, i più invidiati.
Li adoro.

In questi giorni hanno scritto due lettere.
Forse le più importanti della lora vita.
Jobs, alle prese con il suo cancro, ha scritto ai suoi dipendenti.
Obama alle prese con il suo "mandato" alle figlie.

Come è difficile trovare le parole per tranquillizzarsi e per tranquillizzare tutti davanti alla propria malattia.

Auguri Steve!

E auguri a Obama.
Ne ha meno bisogno di Jobs in questo momento.
Belle le due righe finali della lettera:

"I am so proud of both of you. I love you more than you can ever know. And I am grateful every day for your patience, poise, grace, and humor as we prepare to start our new life together in the White House.
Love, Dad"

mercoledì 14 gennaio 2009

noi ci mettiamo la faccia uniti si vince!

Il comitato di zona 3 di Milano ha prodotto questo video.
Comitato di cui fa parte la scuola delle mie figlie.
Orgoglio. Orgoglio. Grandissimo orgoglio.

venerdì 9 gennaio 2009

Facciamo che io ero un cavallo


Picasso ha dipinto sempre i suoi occhi.
In tutto.
Nelle damigelle di Avigione, in Guernica, nelle Femme dans sa chaise longue.
Lo capisci guardando alcune sue foto.
Le ho viste nel Museo Picasso di Barcellona.
Alla fine del percorso espositivo, delirante, di quel museo.
Si è fatto fotografare molte volte.
Sapeva forse anzi sapeva senz'altro di essere bello.
Irresistibile, direi, solo come possono esserlo le persone intelligenti.

I suoi occhi ti guardano.
Sono loro la sua opera d'arte.
Non sono quelli di un vecchio ma di un "bambino" che ti dice: "Dai giochiamo insieme. Facciamo finta che tu eri un cavallo e io un re".

mercoledì 7 gennaio 2009

Come si guarda un dio


Neve. Tanta neve.
Buio.
La strada è illuminata dalle luci accese della pasticceria dietro casa.
Un uomo di mezza età forse indiano è fermo vicino alla vetrina.
E' intabarrato.
Vestito come chi non sopporta il freddo.
Si vedono solo gli occhi.
E' esterefatto.
Mi avvicino.
Sul ciglio del marciapiede
c'è un pupazzo di neve.
L'ha fatto il pasticcere per la nipotina.
Ha il naso fatto con una carota.
Un cappello di domopack e i capelli con le foglie di una pannocchia.

E' la prima volta che probabilmente vede un pupazzo di neve.
Forse sul ciglio delle strade del suo paese ci sono Budda di pietra.

Lo guardava infatti come si guarda un dio.

Lo sguardo più bello di tutto il 2009, almeno fino ad ora.

Vergogna


Bombardano una scuola a Gaza.
Anzi bombardano in generale.
E anche da Gaza bombardano Israele.
E il vicesindaco di Milano dice che non sta bene bruciare le bandiere palestinesi per protesta...
Ok è un gesto che non è bello quello di bruciare le bandiere.
A me non piace.
Ma dire che questa protesta disturba "lo shopping dei milanesi" mi sconvolge.

Milano è una bella città però come diceva Sandor Marai a proposito di New York, non sembra abitata da essere umani.

Vergogna.

Questa mattina leggo che ci sarà una tregua di tre ore al giorno.
Tra le 13 e le 16, dalle 10 alle 14 italiane.
God bless you.

Foto Jack Guez/AFP/Getty
Images Israeli attacks on Gaza by guardian.co.uk © Guardian News and Media Limited 2009

Pink Floyd - Goodbye Blue Sky

Senza parole... per quello che sta succedendo a Gaza... did you hear the falling bombs?