martedì 27 ottobre 2009

Una maratona si finisce correndo


Sono in due.
Non si conoscono.
Corrono insieme uno di fianco all'altro 42 km e 195 metri.
3 ore e 48 minuti.
Sincronizzano la falcata.
Un po' come fanno i bambini a volte con i genitori.
Sudano.
Contano i passi.
Guardano il cronometro
e memorizzano i parziali ad ogni kilometro.
In silenzio: si aiutano.
Mancano poche centinaia di metri al traguardo.
Piazza San Michele, Lucca.
Il posto più bello del mondo.
Non si sono mai visti.
Eppure è come se avessero siglato un patto.
Mancano poche decine di metri al traguardo
e incontrano altri due maratoneti che camminano.
Tutti storti. A pezzi.
Non ce n'è più di birra.
Il rischio è di entrare in città e di tagliare il traguardo camminando.
Uno dei due uomini, di quelli che corrono "insieme", si ferma per spingerli.
Fisicamente, non moralmente.
Si ferma proprio e li spinge.
E dice: Una maratona si finisce correndo.
L'altro a sua volta non si ferma proprio ma rallenta.
Aspetta il suo compagno di impresa.
Riprendono tutti e quattro: i due moribondi...
e loro due.
Sincronizzano di nuovo la falcata.
Tagliano il traguardo insieme.
Stesso identico tempo 3.48.59
Io amo la maratona per questo.
E il Santo che non è corso in avanti.
Bravo Mauro.
E bravo Giacomo che ti ha seguito in bicicletta.
Sieti grandi.
Anzi olimpici.

La vittoria è grande ma ancora di più lo è l'amicizia.
Emil Zatopec

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