martedì 17 febbraio 2009

Revolutionary road


Strano.
E' tutto molto strano.
Ho letto Revolutionary Road di Richard Yates di corsa perché volevo finirlo prima di vedere il film.
Sono un asino!
Il libro non lo conoscevo. Grave.
E ho fatto proprio come quelli che guardavano il MaurizioCostanzosciò
e il giorno dopo andavano a chiedere il libro in libreria...
Come li biasimavo. E adesso? TAC! uguale anche io.
Che vergogna!
Per fortuna che i geni della minumfax che lo hanno ripubblicato hanno messo una sobria fascetta con le facce di Di Caprio e la Winslet che si può buttare via.
Opsss. In pattumiera.

Il libro è straordinario. Bello anche il film.
Triste.
Spietato.
Un marito che "guarda" la moglie che parla.
ne viviseziona i pensieri... le debolezze.
Un triste e banale menage borghese.
Una casa col giardino.
I bambini che giocano sul prato.
L'unico che sembra vedere le cose per quello che sono è uno schizofrenico.
in libera uscita dal manicomio...che ha subito molti elettroshock.
Geniale.
E bravissimo anche l'attore.

Che triste leggere di americani che volevano ardentemente vivere in Europa.
L'Europa siamo noi. Ok. Era negli anni '50.
Ma poteva essere '60 '70 '80 '90 2000.
Non c'è accenno a politica, a Maccartismo.
Il libro è ambientato in una bolla fuori dal tempo.
In una strada come quella delle Desperate Housewife.
Belle case. Bel giardino. Tanta ipocrisia.

Non ho ancora capito:
Mi ha devastato la storia di questo matrimonio che è il più triste e il più isterico del mondo?
O il fatto che adesso siamo noi, o meglio sono io a guardare l'America come il luogo in cui ora si "vive veramente".

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