domenica 14 dicembre 2008

Le braci


In questi giorni poco blog.
In un primo tempo pensavo che fosse il lavoro.
Troppo. Amaro. Nevrotico.
Ma questo pomeriggio, nuotando, mi si sono chiarite le idee.
Non è il lavoro che, confermo, è troppo, amaro e nevrotico.
E' Marai. Sandor Marai... e in questa tastiera maledetta non riesco a trovare gli accenti giusti.
Eccoli: Sándor Márai.
Sono anni che vedo tutti i suoi libri bene in ordine nella libreria di Matteo, obsy.
Ma non era il momento giusto.
Con i libri è così, come con i fidanzati.
A volte sono giusti e vengono al momento sbagliato.
E qui è sfortuna e bisogna sperare di non rendersene conto. MAI.
A volte sono sbagliati e vengono sempre al momento giusto.
E qui è nata la letteratura amorosa.
A volte sono sbagliati e vengono al momento sbagliato.
E qui è tragedia. Sono pistolettate al cuore come Cesare Pavese...
o teste nel forno come Sylvia Plath.
E a volte sono giusti e vengono al momento giusto.
E qui è la storia dei matrimoni felici.
Bella storia quella dei matrimoni felici (garantisco di persona)
ma poco letteraria. Pochissimo letteraria.

Sándor Márai è arrivato adesso. Tardi.
Non ho letto Le braci nel 1998.
Me lo aveva regalato per Natale una persona che detestavo.
E stimavo poco.
L'ho perso.
Giuro non lo trovo più.
Non escludo di averlo buttato in un raptus notturno.
E arrivato ora il momento di comperarlo.
Che bello comperare i libri.
La mia compagna di piscina, Marcella, mi ha detto che era molto bello.
E' venuto fuori così... tra una vasca e l'altra.
Una volta passi ignorare un capolavoro. Due no.
Quindi adesso Le braci è arrivato.
Con la sua bella copertina color carta di zucchero.
Le braci non mi fanno scrivere.
Continuo ad andare avanti e indietro.
Perché non voglio finirlo.
Però finché non lo finisco non posso scriverne...
(ecco il motivo di tanti video da youtube ultimamente.
Dio comunque bendica Youtube).
E' un libro sull'amicizia. Sul risentimento.
Sentimento che conosco, purtroppo, e coltivo.
Insieme al database di tutte le canzoni di Paolo Conte, le sue rime le sue ossessioni... se mi rimane tempo, giuro, lo ricopio su un word. Dico le braci.
e lo rileggo.
Forse, solo così, ne capirò il segreto.

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